“La salute non è solo assenza di malattia ma è uno stato di continuo appagamento e di benessere, uno stato di felicità fisica, mentale e spirituale“. Con queste parole, pronunciate nel 1946, l’Organizzazione mondiale della sanità ha voluto descrivere ciò che le volontarie dell’associazione “Amiche per la pelle Onlus” di Piavon di Oderzo e i medici del reparto di oncologia dell’ospedale di Vittorio Veneto mettono in pratica ogni giorno.
Nell’immaginario collettivo, purtroppo, entrare in un reparto come quello di oncologia vuol dire avvicinarsi ad una sentenza di condanna inoppugnabile e inesorabilmente devastante.
Non è questa l’esperienza che si può avere conoscendo il personale medico e le pazienti che hanno deciso di credere nel progetto “Coccole e bellezza”, un’idea vincente che ha saputo regalare una speranza in più a chi l’aveva persa, perché sconvolto dalle complessità di un percorso terapeutico irto di difficoltà, di battute d’arresto, di disperazione e di triste rassegnazione.
A spiegare il progetto sono gli stessi medici, i volontari e le pazienti durante un incontro dove, tra un tè al mango, qualche chiacchiera e alcuni trattamenti di bellezza, si cerca di esorcizzare la sofferenza e si affronta insieme, grazie alla forza dell’amicizia e della solidarietà, una delle prove più dolorose della vita.
“Lavorare all’interno di percorsi codificati come questi – ha affermato Nicola Balestrieri, chirurgo senologo responsabile scientifico dell’associazione “Amiche per la pelle Onlus” e coordinatore scientifico del percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) della Rete oncologica veneta – potendo standardizzare sia la diagnosi che la cura, garantisce a tutti i pazienti, in maniera equa, tassi di sopravvivenza che possono arrivare quasi al 20 percento in più”.
“Questo approccio – ha aggiunto il medico – riduce a zero il rischio che un paziente faccia un percorso sbagliato durante la diagnosi e durante la terapia, garantendo sopravvivenze maggiori”.
“Il progetto Coccole e bellezza – ha poi spiegato Luigi Salvagno, primario di oncologia dell’ospedale di Vittorio Veneto nel distretto di Pieve di Soligo – della onlus Amiche per la pelle è molto importante perché si rivolge alla popolazione femminile nel complesso e, soprattutto, alle donne più giovani e mediamente giovani, ammalate di tumore alla mammella, che sono madri, compagne e mogli toccate nell’intimo dal tumore”.
“Il progetto – ha chiosato Salvagno – è stato accolto molto favorevolmente e qualche settimana fa anche il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi, è venuto qui tra di noi e si è fermato con le pazienti per conoscere dal vivo il progetto, incoraggiandoci ad andare avanti”.
{cwgallery}
Lo scopo, come sottolineato da Valentina Donadi, volontaria dell’associazione “Amiche per la pelle” e responsabile del progetto “Coccole e bellezza”, è quello di creare una rete tra donne che hanno vissuto o stanno vivendo la stessa situazione: la vicinanza e la cura amorevole spesso possono fare la differenza.
Ad impreziosire le testimonianze la voce della 27enne Giada Patriarca, ex paziente e aspirante tatuatrice per questo progetto. “Al giorno d’oggi la sensibilizzazione rispetto a questa malattia è molto importante perché si ammalano tante ragazze giovani. Non finirò mai di ripeterlo: bisogna fare prevenzione”.
Intanto il prossimo giovedì 28 febbraio 2019 alle ore 20.30 nella sala conferenze della biblioteca di Codogné, con la collaborazione dell’associazione “Amiche per la pelle”, si affronterà con originalità il tema della comunicazione della diagnosi del tumore alla mammella oltre alla fase dell’elaborazione e al momento in cui la vita, dopo le cure, potrà finalmente ricominciare.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
#Qdpnews.it