Provinciale della Vallata, bollino nero di Vittorio Veneto. Dal quartiere la raccolta firme: “E’ pericolosa, si intervenga”

“Ho lanciato la proposta di una raccolta firme, perché abbiamo scritto a tutti e nessuno ci ha risposto per dare soluzioni alla pericolosità della strada provinciale 35 della Vallata. Un appello che faccio ai cittadini, vedremo come rispondono i residenti”.

Silvano De Nardi presidente della circoscrizione della Val Lapisina anticipa così i temi del prossimo consiglio di quartiere, tra un paio di settimane, che ovviamente verranno sottoposti anche all’attenzione dell’amministrazione comunale, attuale e – visti i tempi – anche quella futura.
Parliamo di una strada “bollino nero” perenne, abbiamo scritto a Regione, Provincia, Comune e Anas, ma ancora chi fa cosa, non si sa – ammette De Nardi -, che si mettano tutti d’accordo e per trovere i finanziamenti dovuti. Non si può lasciare la strada della Vallata in quelle condizioni, questo è sicuro”.

I problemi sono noti: la velocità, l’alta incidentalità, l’illuminazione, la mancanza di rallentatori e di un marciapiedi che era ipotizzato con un investimento di 100 mila euro, poi dirottati altrove dall’amministrazione: “Ci sono stati diversi incidenti, gravi e mortali, io dico che bisogna trovare una soluzione, ma non devono essere i cittadini a proporla – spiega il presidente – . Sono gli uffici, i tecnici la politica a proporre qualcosa, qui siamo di fronte a una strada “figlia” di nessuno”.

De Nardi ha avuto anche diverse discussioni con la Provincia, essendo la strada provinciale, proponendo di intervenire almeno nei tratti cui non è nel centro urbano, perché anche qui c’è uno scarico di responsabilità di intervento: “Dovevano mandarmi una risposta, ma non ho avuto nulla. Ho scritto anche al governatore Zaia, ho cercato di coinvolgere un po’ tutti”.

Nel consiglio di quartiere sarà lanciata anche l’idea, seguendo una linea che ha successo in molti comuni, del controllo di vicinato o di prossimità: “Ci sono stati diversi, troppi furti negli ultimi mesi. La chiamano microcriminalità, ma per chi subisce è un problema grosso. Anche qui dobbiamo raccogliere la disponibilità dei cittadini”.

(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto: Archivio Qdpnews.it)
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