La passione non ha età. Fa niente se i cinquant’anni sono suonati da un po’ quando la determinazione e la voglia di stare insieme, di condividere vittorie e sconfitte, sono quelli di sempre. La storia di Lucio De Zen (nella foto sopra), decano della pallavolo di Marca, comincia nel 1975, quando giovanissimo, vestendo la casacca del Cornuda, calcava per la prima volta il campo di gioco. Da quel giorno non ha più smesso: a 56 anni da compiere, questa è la sua 41esima stagione agonistica, l’ennesima da schiacciatore con la maglia del Miane Volley, di cui è anche un dirigente e capitano “onorario” (“di riferimento”, precisa lui). “Il prossimo anno smetto”, continua a ripetere a chi tira in ballo la carta d’identità, ma in fondo (ma neanche troppo) ormai nessuno lo prende sul serio.
La sua carriera comincia da lontano. “Avevo 12 anni, non ero piccolissimo, ma all’epoca non c’erano i settori giovanili di adesso – racconta Lucio – Cominciai con la squadra del mio paese d’origine, Cornuda, anche se ora abito a Combai. In seguito ricevetti una richiesta da Miane e passai a quella che all’epoca era la Dibiesse Volley: abbiamo ottenuto tre promozioni di fila in quegli anni, dal 1983 al 1985, arrivando fino alla C2, una sorta di semiprofessionismo. Ma la società si sciolse e gli anni successivi li passai tra Valdobbiadene e Montebelluna, in Serie D. E poi, ricostituita la società (con il nome di oggi, Miane Volley, ndr), nel 1990 sono tornato definitivamente a Miane. E lì sono rimasto”.
Quest’anno, poi, non poteva di certo tirarsi indietro. Per la squadra maschile, infatti, la stagione in corso segna il ritorno in campo dopo una prolungata assenza. “Abbiamo ripreso lo scorso autunno, più o meno con la stessa rosa di giocatori, dopo 2-3 anni di pausa a causa della mancata riconferma di alcuni sponsor – spiega – Ora fortunatamente il problema è stato risolto e la squadra è regolarmente iscritta al campionato di Prima divisione. Nonostante la pausa dall’attività agonistica, comunque, non abbiamo mai smesso di allenarci”.
Ma… devo chidertelo: quando smetterai?
“Il prossimo anno smetto (ride, ndr). Lo dico sempre, ma in realtà non è mai successo. Certo è che mi sono dato determinati paletti, almeno a livello agonistico: prima di tutto vengono i giovani, io mi rendo di disponibile solo in caso di necessità per alcune partite”.
A proposito di giovani: qual è il tuo rapporto con loro?
“Cerco di essergli amico, di dargli qualcosa di mio, della mia esperienza. Ma quando si è in palestra si lavora: è importante non mescolare le cose, distinguere l’allenamento dal divertimento. Ogni tanto rimangono sorpresi per qualche giocata, cose che fanno parte del repertorio e che magari al giorno d’oggi non si vedono più”.
Dopo tutti questi anni qual è il tuo ricordo più bello?
“Non ce n’è uno in particolare. Soprattutto a Miane mi sono tolto moltissime soddisfazioni. Penso alle tre promozioni di fila, ma ricordo con piacere anche le sfide con La Volley Piave di Col San Martino, un tempo era un derby molto sentito: in campo c’era sempre grande agonismo, ma fuori eravamo tutti amici. Una volta, non ricordo l’anno, perdemmo in casa loro, ma nonostante la sconfitta a salire di categoria fummo noi”.
E il ricordo più brutto?
“Quando l’allora Dibiesse si sciolse. Un episodio spiacevole perché la società era molto valida ed organizzata bene. Mi ritrovai a piedi, costretto a dover cambiare squadra. C’è stata anche qualche annata storta: con la successiva Miane Volley, nonostante un buon campionato, alla fine non riuscimmo a salvarci. Ma le delusioni sono sempre state a livello agonistico, mai umano”.
La tua carriera ti fa onore, non saranno mancati i riconoscimenti…
“La scorsa domenica 25 novembre il Miane Volley ha festeggiato i 30 anni di attività e nell’occasione sono stato premiato come giocatore anziano (nella foto di copertina). E’ stata una bella soddisfazione ed emozione, non me l’aspettavo. Qualche anno fa lo stesso riconoscimento mi è stato assegnato anche dalla Fipav Treviso. Negli anni ovviamente ci sono stati anche alcuni premi da giocatore, soprattutto in gioventù”.
Qual è il tuo segreto?
“Non ho un segreto in particolare. Diciamo che ho sempre mantenuto una preparazione costante ed uno stile di vita tranquillo, salutare, senza grandi eccessi. E poi c’è il rapporto che si è creato negli anni con la squadra e con le persone: senza il gruppo non protrei mai andare avanti”.
Quando smetterai cosa ti mancherà di più?
“Lasciare la pallavolo dopo 41 anni di agonismo non sarà facile. Sicuramente mi mancherà il gruppo, appunto, e tutto quello che c’è stato dentro e fuori dal campo, ma anche il rapporto costante con la palestra e l’approccio fisico e mentale allo sport che mi ha permesso di giocare fino ad adesso”.
Che augurio ti senti di fare alla squadra e a te stesso?
“Vorrei che la nuova avventura della ricostituita squadra maschile del Miane Volley proseguisse nel migliore dei modi, senza ovviamente dimenticare la selezione femminile che anche lo scorso anno ha vinto tutto. A me stesso auguro di poter essere ancora d’aiuto e di riuscire a dare il mio contributo alla squadra”.
Una cosa è certa: il prossimo anno smette. E se lo dice lui…
(Intervista a cura di Mattia Vettoretti © Qdpnews.it).
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