“Mi chiamo Vilmar Dal Bo, sono brasiliano di origine Veneta, ho 35 anni, membro della Trevisani nel Mondo di Florianopolis-Brasile. A gennaio sarò a Firenze per un convegno nella Università, poi sarò a Treviso. Terra dei nostri! Terra dove tutto è cominciato. Terra della famiglia Dal Bo. Terra che ho imparato amare a mezzo del ricordo, con nostalgia e nella sfida di tenere viva la nostra identità. Chiedo alla associazione dei Trevisani la possibilità d’andare nel Comune di San Fior (terra della famiglia Dal Bo). Essere lì è davvero una possibilità di ritrovare la mia storia di vita e cultura”.
Con queste parole Vilmar Dal Bo, professore universitario si era presentato e lo scorso 22 gennaio ha coronato il suo sogno di vedere San Fior, la terra dei suoi avi.
Da qui infatti nel lontano 1880 Giovanni Dal Bo con la moglie Maria Marcon e i figli Angelo, Giacomo, Maria, Antonio, Giuseppe, Luigia e Lorenzo nati a San Fior tra il 1863 e il 1875, partirono per il Brasile da Genova con la nave Berlin.
E’ stata una giornata sola, ma piena di emozioni e incontri in quel di San Fior per Vilmar, intento come ama dire “a catar le radise” dei suoi avi.
Al mattino ha partecipato alla messa in chiesa e ha sostato al fonte battesimale, poi ai ragazzi della scuola media ha raccontato la storia dei Dal Bo partiti da San Fior e approdati in terra brasiliana nello Stato di Santa Catarina a sud di Rio De Janeiro dove hanno fondato la città di Nova Treviso.
In municipio, Vilmar ha incontrato il sindaco Gastone Martorel, il presidente della Trevisani nel Mondo Paolo Mazzer, il consigliere Maurizio Dal Bo e Giuliano in rappresentanza dei Dal Bo ricevendo l’albero genealogico dei suoi avi partiti da San Fior .
Parlando il “talian” appreso in famiglia da genitori e nonni, Vilmar ha detto che presto sarà papà e il suo primogenito si chiamerà, manco a dirlo, Angelo Dal Bo, della quarta generazione dei Dal Bo partiti da San Fior per il Brasile.
Al futuro nascituro papà Vilmar farà “di tutto perché fin da piccolo impari la lingua italiana, e il nostro dialetto talian e cresca con la passione di conoscere e visitare San Fior e il Veneto e mangiare la polenta”.
(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
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